STATI UNITI: LA CASA SULLA CASCATA
Frank Lloyd Wright (1867 -1959) è stato un architetto, urbanista e teorico dell'architettura statunitense, tra i più influenti del XX secolo. Assieme a Le Corbusier, Walter Gropius, Ludwig Mies van der Rohe e Alvar Aalto è considerato uno dei maestri del Movimento Moderno in Architettura.
Nel 2011, il Presidente Barack Obama dichiarò l'intenzione degli Stati Uniti di presentare all'UNESCO la candidatura delle opere di Wright a Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Otto di esse sono iscritte nella lista dei patrimoni dell'umanità dal 2019 con la denominazione "Le opere architettoniche del XX secolo di Frank Lloyd Wright".
Romanticamente legato all'ideologia individualistica del "pionierismo" statunitense, si volse all'approfondimento del rapporto fra l'individuo e lo spazio architettonico e fra questo e la natura, assunta come fondamentale riferimento esterno. Questi suoi interessi lo portarono a prediligere come tema le case di abitazione unifamiliari ("prairie houses"), che costituirono l'aspetto determinante del suo primo periodo di attività. È considerato uno dei maggiori esponenti della corrente organica dell'architettura contemporanea.
Nel suo volume Architettura organica del 1939 Wright espresse compiutamente la sua idea di architettura, che aveva come idea trainante il rifiuto della mera ricerca estetica o il semplice gusto superficiale, così come una società organica dovrebbe essere indipendente da ogni imposizione esterna contrastante con la natura dell'uomo. La progettazione architettonica dovrebbe creare un'armonia tra l'uomo e la natura, costruire un nuovo sistema in equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale attraverso l'integrazione dei vari elementi artificiali propri dell'uomo (costruzioni, arredi, ecc.) e naturali. Tutti divengono parte di un unico interconnesso organismo, spazio architettonico. La casa sulla cascata del 1936 è l'esempio più pragmatico ed eccezionale di questo modo Wrightiano di fare ed intendere l'architettura.
CASA SULLA CASCATA
Voluta dal miliardario Edgar J. Kaufmann, la villa si trova immersa nella natura, all'interno di un bosco. E' stata costruita da Wright in prossimità del torrente Bear Run, su uno spuntone di roccia, nel punto in cui il torrente precipita per alcuni metri creando una suggestiva cascata naturale. La costruzione è realizzata utilizzando i semplici materiali del luogo.
L'inserimento nell'ambiente risulta armonioso, in quanto la struttura nel suo complesso, non si presenta come un corpo estraneo alla natura. La sequenza dei materiali utilizzati in questa composizione è di tipo cemento-pietra-acqua-scultura-verde e il tutto si adatta perfettamente al contesto. L'intenzione dell'architetto era quella di fondere l'edificio con l'insieme degli elementi naturali (acqua-pietre-alberi) a sua disposizione, come se ne facesse integralmente parte.
Il sistema strutturale dell'edificio è costituito dalle rocce che servono da appoggio per le travi, da elementi in ferro, da travi e pilastri in cemento armato e da muri in pietra locale: le diverse parti sono in reciproco equilibrio e garantiscono la stabilità dell'insieme, nonostante gli aggetti delle terrazze siano di misura considerevole. Proprio l'evidente audacia degli sbalzi ha suscitato le perplessità di alcuni ingegneri durante la costruzione: tutte le ipotesi su eventuali cedimenti vennero respinte con molto sdegno dallo stesso Wright che, mettendosi sotto le terrazze e disarmando egli stesso i casseri, confermò la validità del progetto.
Tutti gli elementi verticali della casa, arretrati rispetto al torrente, sono costruiti in pietra locale: i muri sono tirati su a strati orizzontali di conci a spacco, grezzi e irregolari, accentuando il rilievo per conferire alla superficie un aspetto scultoreo. Gli elementi orizzontali sono in calcestruzzo gettato in opera. Le lunghe vetrate racchiudono lo spazio interno annullando il concetto tradizionale di finestra e liberando la visuale verso la natura circostante.
La continuità tra interno ed esterno è sottolineata dall'impiego degli stessi materiali: i pavimenti sono rivestiti in pietra, così come i muri, il camino del grande soggiorno-pranzo è incassato nella roccia, gli arredi sono in legno. Ogni cosa fa parte di un unico organismo architettonico. Wright nella sua Fallingwater adopera, per raggiungere l'idea di architettura organica, non solo i materiali del luogo ma anche e soprattutto un linguaggio espressivo moderno che, nonostante l'apparente contrasto, si integra meravigliosamente, con i suoi volumi, nello spazio del luogo. La casa si sviluppa su una serie di piani che si intersecano e si accavallano nello spazio, protendendosi nel vuoto, sopra la cascata, come un organismo vivente.
Il centro dell'edificio è l'enorme soggiorno vetrato che, tramite scale, affacci e terrazze si apre verso il bosco e verso la cascata. Osservando la pianta del soggiorno lo vediamo ricco di rientranze e sporgenze apparentemente casuali. Esse sono però millimetricamente determinate dalla preesistenza di un albero che non si voleva abbattere o dalla necessità di affacciarsi sul torrente con una certa angolazione, per ammirarne il corso. In questo modo natura e manufatto architettonico si integrano senza mai scontrarsi. Nell'interno anche gli arredi sembrano sorgere dalla struttura stessa. Il pavimento è della medesima pietra dello sperone di roccia esterno. I pilastri portanti sono rivestiti in pietra del luogo, e pietra e legno sono anche le panche e i sedili che circondano perimetralmente il soggiorno, così come di legno naturale sono il finto lucernario del soffitto e buona parte degli infissi. Attraverso i setti verticali in pietra e quelli orizzontali si calcestruzzo armato Wright modella lo spazio in modo libero, introducendo dislivelli, affacci e aperture che creano infinite prospettive diverse, l'edificio, in questo modo, non ha un fronte o un retro, così come non è importante il sopra e il sotto, poiché ogni facciata ha la propria motivazione e il proprio significato, perfettamente autonomi e distinti rispetto a quelli delle altre facciate, ma con quelli al tempo stesso connessi. Quest'opera è definita dal suo stesso autore "architettura organica" poiché promuove l'armonia tra essere umano e natura.
L'ARCHITETTURA ORGANICA
L'architettura organica è un ramo dell'architettura moderna che promuove un'armonia tra l'uomo e la natura, la creazione di un nuovo sistema in equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale attraverso l'integrazione dei vari elementi artificiali.
L'aggettivo "organico" per l'architettura nasce all'inizio del Novecento. Wright fu il primo a occuparsi di questo nuovo tipo di architettura. L'architettura organica corrisponde alla creazione, di forme e spazi che rispondano ai principi della natura, rendendoli noti attraverso l'utilizzo della costruzione in calcestruzzo.
Wright è critico rispetto ai principi del funzionalismo: ne sposa alcune premesse, tra cui la pianta libera e la struttura in cemento armato, ma rifiuta l'esaltazione della macchina e della standardizzazione. Inoltre Wright interpreta le evoluzioni tecniche della sua epoca (automobile) come l'occasione per immaginare una società e una città americana radicalmente diversa: proponendo un'alternativa alla metropoli, con un luogo di una società egualitaria e pacificata, basata su un rapporto organico tra l'architettura e la natura. Questa tipologia di architettura ha anche una grande attenzione per l'ambiente.